Stipsi, un fenomeno spiacevole di cui spesso sentiamo parlare e comunemente definito come stitichezza. In termini medici, la stipsi corrisponde a una difficoltosa o infrequente evacuazione con la sensazione di incompleto svuotamento intestinale. Non a caso, deriva dall’aggettivo greco styphein che indica un luogo stretto e angusto proprio perché rimanda alla sensazione di disagio e malessere che provoca al soggetto che ne soffre.
Possiamo parlare di stipsi cronica relativamente a una problematica con durata maggiore a 6 mesi, in tutti gli altri casi si tratta semplicemente di un disturbo transitorio. Molte persone ne soffrono e si tratta di un disturbo molto comune.
Come vedremo, le cause alla base della stipsi possono essere riconducibili ad eventi di diverso tipo, di natura stressante o simili. In generale, interessa con una maggiore frequenza soggetti di sesso femminile e aumenta con il passare degli anni. Prendersi cura del proprio colon è essenziale per questo motivo, si tratta di un organo estremamente importante per il nostro corretto funzionamento.
Anche le tipologie di sintomi possono riguardare una gamma estremamente ampia, dallo sforzo prolungato fino ad arrivare alla ridotta frequenza di evacuazioni. Vediamo ora insieme, più nel dettaglio, il significato del termine stipsi, le cause, le diverse indicazioni a seconda dell’età del soggetto e anche i rimedi naturali più efficaci. Naturalmente stiamo parlando di un articolo a titolo informativo, che non sostituisce in alcun modo il parere di un esperto piuttosto che di un medico.
Stipsi: cos’è?
Stipsi, un termine piuttosto diffuso ma il reale significato a cosa si riferisce? Come abbiamo già detto, si tratta di un parola che deriva dall’aggettivo greco styphein, tradotto come “stretto”. Spesso viene utilizzato anche il sinonimo “stitichezza“, esattamente riferito allo stesso disturbo. In termini medici, il fenomeno della stipsi si riferisce al rallentamento della progressione del contenuto del colon dunque il contenuto non viene completamente evacuato, durante la defecazione. Importante è sapere che esistono due tipi differenti di stipsi, con sintomi e manifestazioni diverse:
- Stipsi da propulsione, la forma più comune e quella che corrisponde in effetti alla stitichezza. Consiste in una problematica dovuta al transito rallentato e alla difficoltà di corretta evacuazione.
- Stipsi da espulsione, una forma che consiste in una incapacità totale o parziale di evacuazione con un disagio ancora maggiore nel soggetto colpito.
Per provare a comprendere il problema un po’ più da vicino, dobbiamo analizzare nello specifico il funzionamento del colon nel nostro corpo. Stiamo parlando di un organo cavo, interessato anche da un altro problema noto come colon irritabile, collocato all’altezza dell’addome. Il colon ha una lunghezza di più o meno 1 metro e mezzo, termina con il retto e canale anale. Attraverso il colon, arriva fino all’ano il contenuto intestinale, in pratica il residuo di ciò che abbiamo ingerito, in forma liquida. La funzione primaria di questo organo è costituita proprio dal riassorbimento della parte liquida e dalla espulsione finale dei prodotti della digestione. Il colon, proprio per questo motivo, è un organo di cui dobbiamo prenderci cura!
Stipsi: cause
Le cause alla base della stipsi possono essere differenti, come abbiamo già accennato. Importante, a questo punto, è differenziare anche tra due diverse tipologie di stipsi, con cause e tempistiche molto diverse tra loro.
- Stipsi transitoria, diagnosticata quando il periodo di stipsi è al di sotto dei 6 mesi consecutivi. Si tratta di una problematica comune, soprattutto durante periodi di passaggio o cambiamento, tra cui la gravidanza. Anche nel caso di viaggi o trasferimenti all’estero, il nostro corpo deve abituarsi ad uno stile di vita, temperature, alimentazione e cicli orari del tutto diversi dal solito. In questi casi, è possibile incorrere nello spiacevole disturbo da stipsi. Altra causa alla base di stipsi transitoria, è per persone con uno stile di vita sedentario che non si idratano in maniera corretta. Non solo, anche dopo interventi chirurgici e dopo l’utilizzo di antibiotici può incorrere stipsi sempre di tipo transitorio.
- Stipsi cronica, un fenomeno che supera i 6 mesi consecutivi di durata invece. In questo caso, è necessario valutare insieme al proprio medico la presenza di altri tipi di disturbi e patologie. Per esempio, vere e proprie disfunzioni motorie intestinali e/o anorettali come nel caso di diverticolosi, tumore del colon-retto oppure e malattie infiammatorie croniche intestinali. D’altra parte, tra le malattie croniche che spesso si accompagnano a stipsi, ci sono il Morbo di Parkinson, il Diabete e malattie neurologiche.
Le cause alla base della condizione di stitichezza sono di differente tipo, per quanto riguarda il primo caso di stipsi transitoria. Dieta incongrua, stress e stanchezza sono senza ombra di dubbio tra le cause più significative. Come vedremo nella sezione dedicata ai rimedi naturali e alle regole importanti da seguire, è essenziale regolarizzare al massimo la propria alimentazione e anche il ciclo di sonno – veglia. Questo ridurrà sicuramente i sintomi e il malessere legato alla stipsi.
Stipsi: sintomi
Il quadro della sintomatologia relativo alla stipsi, anche detta stitichezza, è ampio e differenziato anche a seconda della tipologia. Ricordiamo che è necessario parlare di stipsi cronica quando il disturbo supera i 6 mesi di durata totali. Non a caso, il fenomeno della stipsi è anche dovuto a situazioni o momenti di vita con molto stress piuttosto che a trasferimenti in paesi con temperature e alimentazione differenti dalla madre patria.
I sintomi che vengono di solito riferiti dai pazienti con stipsi sono, in generale:
- una ridotta frequenza di evacuazioni, di solito al di sotto delle 3 volte all’interno di una settimana. Viene definita stipsi ostinata, quando la frequenza di defecazione è 1 volta a settimana o piuttosto ogni 10 – 12 giorni.
- sforzo eccessivo, prolungato e doloroso durante la fase di defecazione.
- come conseguenza dello sforzo eccessivo, si potrebbe arrivare a irritazioni e prolasso delle emorroidi trombizzata.
- sensazione di ostruzione o di blocco anale, come se fosse impossibile liberarsi del tutto.
- digestione lenta, con conseguente sensazione di gonfiore e dolori addominali.
- presenza di feci dure, di solito definite “caprine” e che sono difficili da evacuare.
- sensazione di evacuazione incompleta, con la conseguente sensazione di disagio ad allontanarsi dalla zona del bagno.
- malessere generale e umore particolarmente irritabile.
- bisogno di ricorrere a manovre manuali piuttosto che ad ausili, come nel caso di clisteri e supposte.
- conseguenza massima, occlusione intestinale dovuta alla presenza del cosiddetto “fecaloma“.
- Sviluppo di ragadi anali
Stiamo, in generale, parlando di una condizione benigna ma che è importante trattare con i giusti mezzi medici. Questo significa che è importante rivolgersi a un medico, nel momento in cui si iniziano ad osservare sintomi riconducibili alla stipsi. Anche nel caso di un disturbo transitorio, è ottima cosa curarlo in tempo da evitare complicanze di qualsiasi genere.
Stipsi in gravidanza
Il periodo della gravidanza può essere considerato uno dei più significativi e impegnativi momenti di cambiamento per il nostro corpo e organismo. Come accade a molte donne, è possibile anche incorrere in un fenomeno spiacevole come quello della stipsi o stitichezza.
La causa principale alla base di questo disturbo nel periodo di gestazione è riconducibile alle numerose modificazioni ormonali di questo momento, dunque è qualcosa di assolutamente fisiologico e normale. Non a caso, la stipsi riguarda quasi il 50% della popolazione delle donne in gravidanza. Non abbiate paura ma una visita ginecologica o dal vostro medico è sempre consigliata.
Il responsabile principale di questo disturbo durante il periodo di dolce attesa è senza ombra di dubbio il progesterone, un ormone steroideo e tipicamente di natura femminile. Stiamo parlando di uno degli strumenti principali, prodotto dal corpo luteo e dalla placenta, per preparare il nostro organismo a superare un momento come quello della gravidanza. Non solo, il progesterone è un ormone molto importante per evitare contrazioni dell’utero prima del raggiungimento dei 7 – 8 mesi di gravidanza, evitando parti eccessivamente pre maturi.
La sua azione miorilassante è estesa a molti muscoli del nostro corpo, di conseguenza anche la muscolatura intestinale risulta “addormentata”. Questo fenomeno può provocare sintomi di stipsi, oltre a causare feci dure e molto compatte. La stipsi in gravidanza può infine essere legata a cause strettamente farmacologiche, dovute, per esempio, all’assunzione di preparati a base di ferro , antiacidi o di alcuni altri farmaci analgesici. Una alimentazione ricca di frutta e verdura fresca, acqua, alimenti ricchi di fibre, legumi e cereali integrali riduce i sintomi spiacevoli della stitichezza. Fate sempre riferimento al vostro medico, anche per la fase di riduzione dei sintomi legati alla stipsi.
Stipsi neonati
Il fenomeno della stipsi o stitichezza incorre, spesso e volentieri, anche nei più piccoli. La stitichezza è un disturbo che possiamo riscontrare anche nei neonati o in bambini ancora piccoli. Viene definita, in modo corretto, quando si verificano due evacuazioni o meno ogni settimana, per almeno un mese, nei bambini che hanno meno di 4 anni di età o per almeno due mesi nei bambini che hanno compiuto i 4 anni. Un fenomeno di questo tipo si associa a episodi piuttosto frequenti di incontinenza fecale e anche ad atteggiamenti di ritenzione nei bambini di età inferiore ai 4 anni. Nelle età successive, oltre i 4 anni, sono frequenti anche la ritenzione volontaria, l’evacuazione dolorosa di feci dure, la presenza di fecalomi nel retto e l’evacuazione di feci molto voluminose che possono persino ostruire il WC.
Anche i dolori addominali sono un sintomo estremamente frequente nella stipsi nei neonati e nei bambini piccoli. Stress emotivi e cambiamenti significati alla dieta possono essere alla base della stitichezza, ma non solo:
- Nel primo anno di vita, la stipsi potrebbe presentarsi a causa dell’introduzione di nuovi alimenti nella dieta. Direttamente o indirettamente, possono portare a un episodio acuto di stipsi con formazione di feci di maggiore aumentata piuttosto che provocare episodi di defecazione dolorosa.
- Negli anni successivi, fino al compimento dei 4 anni, la comparsa della stipsi coincide spesso con il periodo di acquisizione del controllo degli sfinteri. Spesso e volentieri, viene causato da un’eccessiva spinta all’autocontrollo da parte dei genitori piuttosto che da errori come il mancato impiego o la sottrazione del vasino.
- In seguito, soprattutto in età scolare, la comparsa di stitichezza potrebbe venire provocata dalla mancanza di un luogo privato a scuola.
Fare riferimento al proprio medico di base o pediatra è la cosa più importante da fare, soprattutto quando parliamo di neonati o bambini piccoli.
Stipsi rimedi naturali
I rimedi naturali per un problema come la stitichezza sono numerosi, non si tratta sempre della soluzione migliore da prendere in considerazione. Il consiglio e la raccomandazione è quella di chiedere un parere al vostro medico di base, prima di assumere qualsiasi tipo di farmaco o rimedio, anche naturale. Prevedere le reazioni del nostro corpo, soprattutto quando parliamo di stitichezza, è molto difficile. Per questo fare riferimento al parere e agli esami di un medico è la cosa migliore.
Vediamo ora alcune regole e alcuni rimedi naturali per la stipsi, tra i più conosciuti ed efficaci, secondo chi li ha provati:
- Dieta ricche di fibre, una delle regole più importanti da seguire e da introdurre nella propria quotidianità. Viene in genere consigliato il consumo di almeno 20-35 grammi di fibre giornaliere. Tra le fibre, utili ci sono sia quelle solubili che insolubili. Crusca, pectine, mucillagini ma anche cellulosa e lignina: stiamo parlando di alimenti molto importanti per ridurre il rischio di stipsi.
- Esercizio fisico, uno stile di vita sedentario non è una risposta efficace alla stipsi. Aumenta la tendenza a non introdurre la giusta quantità di acqua nel corpo e a non rimanere idratati nel giusto modo. Non solo, l’attività fisica regolare facilita il transito intestinale.
- Regolarità negli orari dei pasti, si tratta di una regola molto importante per aumentare e mantenere il benessere intestinale. Oltre a tante fibre e acqua, importante è evitare spuntini fuori pasto e mantenere più possibile una certa regolarità.
- Adeguato apporto di liquidi, bere tanta acqua vi aiuterà a mantenere un buon transito delle feci proprio perchè le rende molto più morbide.
- Tisane lassative, facili da trovare e comprare nella maggior parte delle erboristerie. Frangula e seme di lino integro sono due degli ingredienti naturali più diffusi e utilizzati. La frangola (Rhamnus frangula) è una pianta della famiglia delle Rhamnaceae, noto per la sua proprietà lassativa, è ottima per stimolare la peristalsi. Nel caso del seme di lino integro invece, un ingrediente naturale con proprietà lassative e capace di rendere più morbide le feci.
- Correggere la propria posizione di defecazione, per favorire l’evacuazione completa. L’ideale è apporre un piccolo rialzo al di sotto dei piedi, quando si è seduti sulla tazza del WC.
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