Le uova sono un alimento lipidico e proteico. Nel nostro Paese, se non specificato, con il termine “uova” si fa riferimento a quelle di gallina ovipara. Le uova vengono considerate un alimento dal momento che si tratta di prodotti commestibili, ad eccezione del guscio, quasi esclusivamente inorganico.
Le uova contengono quindi principi nutritivi, sono facilmente masticabili, assorbibili e digeribili, oltre che prive di sostanze tossiche. Nelle prossime righe vedremo insieme quante se ne possono mangiare, le loro proprietà, le tipologie e tutto quello che occorre sapere in merito.
Uova: quante se ne possono mangiare
Le uova sono un cibo estremamente nutriente, ma oltre questo hanno anche specifici benefici per la salute. Numerose ricerche hanno evidenziato come le uova possano costituire un aiuto per tutte quelle persone che devono dimagrire, a maggior ragione quando vengono mangiate a colazione. Il merito di queste considerazioni risiede nel notevole senso di sazietà che sono in grado di regalare. Le uova sono quindi ricche di nutrienti, e in cima alla lista troviamo
Tra i nutrienti che le uova contengono spiccano luteina e zeaxantina, due antiossidanti capaci di contribuire positivamente alla prevenzione di malattie della vista, tra cui cataratta e degenerazione maculare. Ma non finisce qui, perché le uova sono anche ricche di colina, una sostanza ritenuta essenziale per la salute di cervello, fegato e molti altri organi vitali. Dobbiamo ricordare che gli apporti alimentari di questa sostanza risultano molto spesso insufficienti nella popolazione.
In virtù del contenuto di colesterolo, quelle che sono le linee guida sull’alimentazione raccomandano di non consumare più di 2 uova alla settimana. Le linee guida più “generose” si spingono a 5 uova a settimana. Dobbiamo precisare però, che si tratta di limiti che non trovano corrispondenza nella letteratura scientifica, anche e soprattutto quella più recente. In altre parole si tratta di un significato più che altro prudenziale. Ma cosa significa questo? La risposta è semplice.
Sono in molti gli esperi a ritenere che le raccomandazioni sul consumo di uova non dovrebbero essere estese alla popolazione generale, ma esclusivamente ad alcuni soggetti. Per chiunque non soffra di particolari disturbi infatti, o ce comunque non presenti criticità correlate al metabolismo del colesterolo, può ritenersi sicuro il consumo di un uovo intero al giorno. L’attenzione andrebbe posta invece, più che sul consumo fine a se stesso, sul totale di uova consumato, comprese quelle biscotti, dolci e altro.
Uova: proprietà
Le uova sono indubbiamente tra gli alimenti più nutrienti. In prima battuta, sono ricche di proteine nobili. Mediamente infatti, ne contengono una dozzina di grammi per 100 grammi di alimento. Ma quello che più conta, è che le proteine delle uova sono proteine ad altissimo valore biologico, oltre che tra le più assimilabili e complete in assoluto. Questo perché contengono tutti gli amminoacidi essenziali in proporzioni perfette.
Oltre alle proteine però, sono anche presenti grassi, soprattutto monoinsaturi e polinsaturi, e buone quantità di alcuni minerali tra cui ferro e selenio. Anche l’apporto vitaminico non è da sottovalutare, grazie al contenuto di vitamine A, B2, B5, B12. In aggiunta possiamo trovare anche tanti altri micronutrienti fondamentali per vivere e star bene. Per quanto riguarda i carboidrati invece, la loro presenza è solamente in tracce. Infine, le uova rappresentato una delle maggiori fonti di colesterolo.
Tutto questi pregi però, assumono un’importanza ancora più grandi se contestualizzati insieme a un contenuto calorico piuttosto modesto (130 Kcal/100 g.). Mediamente l’uovo ha un peso si 60 grammi, quindi i valori calorici appena menzionati devono essere dimezzati per il singolo uovo.
Uova: composizione
In linea di massima un singolo uovo ha il peso di 50-70 gr. La sua composizione prevede che il 10,5% sia riservato al guscio, il 31% al tuorlo e il 58,5% all’albume. Chiaramente non tutte sono uguali, e si tratta di valori approssimativi. Le proporzioni dei diversi costituenti infatti, possono variare sulla base di diversi fattori, tra cui l’età della gallina, la sua razza, il tipo di alimentazione, ma anche il metodo di allevamento e le condizioni ambientali.
Uova: tipologie in commercio e come riconoscerle
A partire dall’anno 2004, tutte le uova di gallina devono riportare sul guscio un codice che ne consenta la rintracciabilità, chiaramente per tutelare il consumatore. Nel dettaglio, la prima cifra del codice serve per indicare il sistema di allevamento. Così facendo la persona grado, se volesse, di risalire al lotto, al luogo e al modo in cui le galline vengono allevate. Ma quali sono le differenze tra le diverse tipologie di allevamento?
- Codice zero, allevamento biologico. Le uova derivano da galline che possono muoversi liberamente per ricercare il cibo all’interno di uno spazio di almeno due metri quadri e mezzo. Anche i mangimi provengono da agricoltura biologica.
- Codice 1, allevamento all’aperto. derivano da galline che hanno la possibilità di muoversi liberamente per ricercare il cibo in uno spazio di almeno due metri quadri e mezzo. Le galline vengono alimentate con alimenti a norma di legge.
- Codice 2, allevamento a terra. Le uova derivano da galline che non hanno accesso all’esterno ma non sono chiuse in gabbia. In uno spazio di un metro quadro possono esserci fino a dodici galline.
- Codice 3, allevamenti in gabbia. Le uova derivano da galline allevate in batteria, dove all’interno di ogni gabbia ci sono quattro o cinque galline. Si tratta di quelle qualitativamente peggiori.
Sul codice riportato è specificato anche il Paese di origine, il codice Istat della località in cui l’allevamento è collocato, la provincia e il codice dell’allevamento.
Uova: chi non le può mangiare
A differenza da quanto affermato da numerose leggende metropolitane, le controindicazioni assolute al consumo di uova sono davvero molto poche. Questo significa che le uova non devono essere consumate ad esempio da tutte quelle persone che soffrono di allergia nei confronti di tale alimento. Ovviamente questi soggetti devono prestare la massima attenzione anche a evitare che i cibi consumati non contengano uova, anche se in minima traccia. Dobbiamo ricordare inoltre, che l’allergia alle proteine dell’uovo è tra quelle più diffuse tra i bambini.