L’alimentazione è molto importante per la salute fisica e mentale, ma spesso è difficile seguire uno stile di vita sano e attivo. D’altronde mangiare è un’attività sicuramente piacevole che reintegra le energie adeguate per tutte le attività quotidiane, ma in alcune situazioni il rapporto con il cibo è spesso fonte di conflitto, giudizio e critica su noi stessi. Per questo motivo, nelle prossime righe vedremo insieme in cosa consiste la pratica del Mindful Eating, e come può aiutare a vivere in pace con il cibo.

Mindful eating: cos’è

Il Mindful Eating è una pratica di consapevolezza che insegna a mangiare e vivere in armonia con i bisogni del nostro corpo. Si tratta di una pratica di consapevolezza che aiuta a concentrarsi sui momenti del pasto, assaporando il cibo che si sta mangiando, con curiosità e senza giudizio. Tale pratica è stata sviluppata dal biologo molecolare americano Jon Kabat-Zinn. Il tutto si basa sulla respirazione, un sorta di meditazione pensata per aiutare il cervello a osservare e ascoltare le esperienze sensoriali, mentali ed emotive.

Il Mindful Eating è un modo di mangiare mediante i principi della mindfulness, uno stile di vita che permette di riscoprire la gioia di gustare il cibo senza però sentirsi in colpa. Mangiare in modo consapevole è facile ed è possibile iniziare con questi semplici passaggi:

La mindful eating quindi, è un modo per aiutare le persone che hanno problemi con il cibo, e che quindi mangiano troppo (o troppo poco), oppure sono inclini a eccessi di cibo dati dalla fame nervosa. Mangiare in modo consapevole aiuterà a diventare un mangiatore consapevole, il che significa che si imparerà che non esiste un modo giusto o sbagliato di mangiare, ma ci sono modi per nutrire il corpo, la mente e persino il cuore. Un’alimentazione consapevole aiuterà a sviluppare nuove risorse e strategie per gestire la fame nervosa, l’eccesso di cibo e la paura dell’aumento di peso.

Mindful eating: a cosa serve

La Mindful eating ha uno scopo ben preciso, che come spiegato è quello di far acquisire consapevolezza alla persona in merito al cibo. Nel dettaglio questa pratica permette di:

Mindful eating: protocollo

Il protocollo della Mindful Eating è composto da tre parti, ovvero:

Mindful eating: controindicazioni

Non proponendo nessun piano alimentare specifico, la Mindful Eating è sostanzialmente priva di qualsiasi rischio. La Mindful Eating infatti, non è altro che un approccio innovativo con il cibo che, per la prima volta, non detta cosa mangiare oppure cosa non mangiare, ma esamina invece nel dettaglio il nostro rapporto con il cibo. In parole povere, questa pratica ci insegna ad essere sensibili e reattivi ai nostri corpi, inclusi i sensi, i segnali di fame e sazietà, le emozioni e i pensieri.

Il corso Mindfulness-Based Eating Awareness Training o MB-EAT, ideato e validato da Jean Kristeller dal 1999, permette di gestire fenomeni come la fame nervosa  e il binge eating. Si tratta di un percorso di 9 settimane dove nella stanza del terapeuta, la persona porta non solo i disturbi più noti, ma anche i sintomi, i comportamenti e le diverse abitudini alimentari che mettono a rischio la sua salute. Indipendentemente dall’intensità del disagio, però, è da considerarsi la punta dell’iceberg, ovvero un problema che nasconde un disagio più profondo.