Dieta e mal di testa: cosa mangiare e cosa evitare

Mal di testa

Secondo gli esperti, anche se l’alimentazione non dovrebbe essere considerata la principale causa di mal di testa, alcune sostanze di origine alimentare possono comunque contribuire a esacerbare i sintomi e scatenare attacchi di emicrania nelle persone predisposte. Sebbene la dieta sia tutt’altro che una cura quindi, è importante identificare ed eliminare alcuni degli alimenti “pericolosi” sulla tavola per controllare i disturbi della dieta e del mal di testa. Nelle prossime righe vedremo insieme cosa mangiare e cosa evitare.

Dieta e mal di testa: cibi associati al mal di testa

Come anticipato, alcuni cibi possono contribuire nelle persone predisposte a far insorgere emicranie. L’elenco di questi cibi è in realtà piuttosto lungo, ma molto spesso inquinato da leggende metropolitane, credenze soggettive e altri fattori privi di qualsiasi base scientifica. Ad ogni modo, quelli seguenti sono gli alimenti più frequentemente chiamati in causa:

  • Formaggi, in maniera particolare quelli fermentati e molto stagionati.
  • Agrumi, pomodori, crauti, lamponi.
  • Banane, avocado, fichi, prugne.
  • Cioccolato, cacao, frutta a guscio.
  • Carni inscatolate, stagionate, trattate e conservate, hot dogs, salsicce, salumi, pesce secco salato.
  • Glutammato monopodico. Si tratta di un esaltatore di sapidità utilizzato nei cubetti di brodo, ma anche nella salsa di soia, in determinati snack e nei prodotti per le zuppe. Il glutammato è ampiamente utilizzato anche dai ristoranti cinesi.
  • È uno dei dolcificanti più utilizzati, anche nelle bibite gasate.
  • Parliamo di un conservante impiegato soprattutto nei salumi e nelle conserve.
  • Si tratta di un additivo nel vino.
  • Cibi grassi e fritti.
  • Gelato o altri cibi freddi.
  • Yogurt e Panna Acida.
  • Aringhe e frutti di mare.
  • Bevande con caffeina, come caffè, the, bibite tipo cola .
  • Poca caffeina rispetto al consumo abituale.
  • Bevande alcoliche, in particolar modo la birra e il vino rosso.

Gli alimenti che contribuiscono a provocare gli attacchi di mal di testa, sono spesso custodi di sostanze specifiche che hanno effetti psicoattivi e vasoattivi che colpiscono anche il cervello. Questi includono alcune ammine biogene, come tiramina, istamina e fenetilamina, da cui si dovrebbe stare lontani nel momento in cui si soffre di mal di testa. Tuttavia, è anche importante non generare pericolosi allarmismi.

In effetti, troppe persone non mangiano cibi “sospetti” senza essere sicure del loro ruolo nella comparsa di questo tanto odiato disturbo. Data la diffusa diffusione di alcune abitudini alimentari, a cui vengono associati dei ruoli ricreativi, come aperitivi, cioccolatini, gelati o snack vari, questo comportamento potrebbe addirittura portare, nei casi limite, a una pericolosa e inutile emarginazione sociale.

Dieta e mal di testa: tiramina

È noto che gli attacchi di emicrania possono essere scatenati dal consumo di determinati alimenti, che rientrano anche in diverse categorie. Tra questi ci sono formaggio, agrumi (arance e limoni), sottaceti e “cibo cinese”, che è ricco di glutammato monosodico usato per rendere il cibo più delizioso. A volte il legame tra ingestione e attacchi di dolore è così clamoroso che gli stessi malati di emicrania imparano ad evitare determinate categorie di alimenti.Emicrania

L’alcool è sicuramente uno degli esempi più clamorosi in tal senso. In alcuni casi, tuttavia, il legame è più sottile e meno ovvio. Stiamo parlando dei cibi che contengono tiramina. Gli alimenti contenenti tiramina sono spesso citati come “trigger” alimentari per l’emicrania. Una sorta di “demonizzazione” di questi alimenti si può trovare in qualsiasi pubblicazione scientifica, ma nessuna di queste però stabilisce un qualche tipo di connessione (o almeno un meccanismo d’azione) associato all’emicrania.

La tiramina è il risultato della degradazione dell’aminoacido tirosina, che a sua volta si trova in alimenti ricchi di proteine ​​ lavorati o lasciati a temperatura ambiente per lunghi periodi di tempo. Tra questi troviamo carni lavorate, formaggi, piante e frutta (avocado). Le quantità di tiramina contenute in questi alimenti ovviamente variano molto a seconda della filiera produttiva, dello stoccaggio e della lavorazione. Dal punto di vista biochimico, la tiramina è un agente simpaticomimetico il cui effetto finale è il rilascio di noradrenalina.

Questo si  traduce in vasocostrizione, aumento della frequenza cardiaca (effetto ritmico) e della pressione sanguigna. L’assunzione di grandi dosi di tiramina determina la cosiddetta risposta da stress alla tiramina, provocando un improvviso aumento della pressione arteriosa sistolica. Tuttavia, la tiramina ha un recettore ad alta affinità chiamato recettore dell’ammina traccia 1 (A1 che potrebbe agire direttamente sui neurotrasmettitori.

Dieta e mal di testa: digiuno

Il mal di testa ha molti nemici: i formaggi stagionati, i salumi, moltissimi altri alimenti e non da ultimo anche il digiuno. L’emicrania è una forma invalidante di mal di testa caratterizzata da dolore che può durare fino a tre giorni e chi soffre di emicrania sa che è meglio evitare alcuni cibi. I mal di testa da fame o da digiuno sono definiti come mal di testa dovuti al digiuno prolungato. Il digiuno può avere diversi motivi, compreso il digiuno come pratica religiosa, e persino come strumento politico.

Il digiuno come “medicina interna” inoltre, è considerata una delle tradizioni curative più antiche e diffuse al mondo. Ippocrate di Cos, considerato il padre della medicina moderna, scriveva: “Mangiare quando sei malato significa nutrire la tua malattia”. In effetti, gli antichi greci credevano che le cure mediche potessero essere osservate in natura. Gli esseri umani, come la maggior parte degli animali, non mangiano quando sono malati.Male alla testa

Dieta e mal di testa: cosa mangiare

Esattamente come alcuni cibi possono contribuire all’insorgenza del mal di testa, molti altri invece possono aiutare a prevenire il disturbo. Ma quali sono tali alimenti? Pane, pasta e riso (soprattutto integrali), frutta e verdura fresca, legumi freschi o secchi facilmente digeribili (le lenticchie sono i migliori), pesce fresco, non affumicato e non salato. Anche la carne fresca aiuta a prevenire il mal di testa (se bianca è meglio ), così come i succhi di frutta freschi e le spremute.

Ad ogni modo, poiché anche le sensibilità alimentari sono soggettive, chi soffre di mal di testa dovrebbe cercare di essere consapevole di qualsiasi possibile correlazione tra l’insorgenza dei sintomi e il pasto precedente al fine di identificare con precisione il cibo che ha causato o esacerbato l’attacco.