Sideremia

Molto spesso, quando si parla di corpo umano, si tende a mettere in luce soltanto la componente macroscopica, che tendenzialmente funziona tramite una microscopia più complessa. Una delle componenti più ampiamente discusse è senz’altro il ferro. Il minerale ha la capacità di essere tanto importante e al tempo stesso di essere, dalla stragrande maggioranza delle persone, ignorato. Il ferro è tra i pochi elementi che vengono studiati più approfonditamente negli esami ematologici, proprio perché porta con se diverse sfaccettature, che soltanto l’oggetto di questo articolo, insieme ad altri esami, è in grado di rilevare.

Cosa è la sideremia?

La sideremia, nel dettaglio, è la concentrazione del ferro a livello ematico, che fa riferimento, principalmente,  al “ferro circolante”, ovvero quello trasportato tramite transferrina. Quest’ultima a sua volta, ha il compito di legarlo per poi distribuirlo in tutti i distretti corporei che ne richiedono il bisogno.

E’ tra gli esami, presenti nelle analisi del sangue, fondamentale, in quanto un ulteriore compito che gli spetta, è quello di verificare, insieme alla transferrina sierica e alla ferritina, lo stato delle riserve del minerale nel corpo.

Il test viene effettuato mediante dei semplici prelievi di sangue, ovviamente eseguiti a digiuno. Lo scopo principale del medico è quello di individuare un’eventuale anemia. Viene effettuato prevalentemente la mattina, quando la sideremia ha picchi maggiori rispetto alla sera. Il suo dosaggio isolato, solitamente non viene preso granchè in considerazione, per il semplice motivo che è associato ad ulteriori esami quali: la ferritinemia e la transferrinemia. Il trio offrirà in seguito un quadro più dettagliato di quella che è la situazione del ferro a livello corporeo.

Quali sono i valori normali?

valori della sideremia devono essere sempre interpretati in relazione ai precedenti parametri. In generale i valori soglia si aggirano intorno ai:

  • 75/150 mcg/dl (microgrammi per decilitro) per gli uomini;
  • 60/140 mcg/dl per le donne.

Come qualsiasi cosa a livello corporeo, i valori variano, oltre che dal sesso, anche in base ad altri fattori come: età, stato di salute generale, e come sempre l’alimentazione.

Infatti per quanto riguarda l’alimentazione, un particolare non sfugge al prelievo, ovvero l’aver consumato carne rossa nei giorni che precedono le analisi del sangue. Questa infatti influisce negativamente sui risultati, in quanto provocherà insorgenze di anomalie anche se l’individuo non ha effettivamente anomalie. A determinare ulteriori alterazioni è anche il flusso mestruale. Questo viene accusato di abbassare i livelli di sideremia, così come l’assunzione di alcuni farmaci.

Sideremia alta e bassa

Valori anormali di sideremia fanno insorgere delle condizioni patologiche. In particolare:

  • Una Sideremia Bassa può dipendere da un ridotto apporto nella dieta o aumento delle richieste di assunzione, come appunto avviene durante la gravidanza; emorragie in seguito a fuoriuscita di sangue in abbondanza; condizioni in cui il ferro viene assorbito solamente o maggiormente nei tessuti, provocando malattie infettive e neoplasie.
  • Una Sideremia Alta può dipendere daeccessivo assorbimento dall’intestino; eccessive trasfusioni di sangue che l’organismo non è in grado di sopportare.

Identificare per tempo le eventuali trasformazioni del valore della sideremia equivale a evitare molte sintomatologie che i problemi, a essa legata portano

Partiamo dalla Sideremia Alta.

Le cause vanno sicuramente ricercare dietro alcune forme di anemia ma anche in una forma di epatite. Se negli uomini, valori elevati possono determinare impotenza, nelle donne invece possono indicare problemi col ciclo mestruale fino a compromettere la fertilità.

Le cause si ritrovano in:

  • Troppe trasfusioni di sangue che comportano un’eccessiva distribuzione di ferro;
  • Problemi a livello genetico
  • Eccessiva distruzione dei globuli rossi (anemie emolitiche);
  • Emocromatosi: una malattia ereditaria caratterizzata da un assorbimento sproporzionato di minerale, che non solo si deposita nei tessuti ma anche nei vai organi come il fegato.
  • Terapie con ferro in dose massiccia (avvelenamento);
  • Assunzione di estrogeni o pillola anticoncezionale

Il tutto perciò, come sempre, è riconoscibile tramite dei sintomi come:

  • Aumento della glicemia e dei trigliceridi
  • Dolore alle articolazioni;
  • Disturbi dei surreni e della tiroide;
  • Iperplasia del fegato e della milza;
  • Affaticamento e mancanza di energia;
  • Disturbi dell’umore
  • Dolore addominale;
  • Tachicardia e aritmia;
  • Caduta dei capelli;
  • Disfunzioni sessuali (perdita di libido, ciclo mestruale irregolare o assente nella donna o impotenza nell’uomo).

Per quanto riguarda la Sideremia Bassa, invece, può essere sicuramente una causa un’alimentazione scorretta e scarso apporto proteico, provocando talvolta intolleranze come la celiachia e emorragie interne accompagnate a uno sbagliato assorbimento. Quindi:

  • Insufficiente apporto alimentare di ferro
  • Ridotto assorbimento del minerale a livello intestinale dovuto a celiachia, diarrea, abuso di lassativi o alcol, morbo di Crohn.
  •  Aumentata utilizzazione di ferro a livello agonistico;
  • Perdite eccessive di ferro causate da emorragie, flussi mestruali troppo abbondanti o ulcera
  • Diabete;
  • Età avanzata;
  • Insufficienza renale;
  • Malattie infettive (tubercolosi, ascesso polmonare, endocardite batterica ecc.);
  • Alcuni tumori (seno, polmone, linfoma di Hodgkin ecc.);

I sintomi si manifestano con:

  • Mancanza di fiato;
  • Mal di testa e vertigini;
  • Sonnolenza;
  • Spossatezza
  • Angina (dolore al torace);
  • Dolori alle gambe;
  • Problemi con l’attenzione
  • Perdita di capelli;
  • Pallore
  • Ferite ai lati della bocca;
  • Unghie e capelli fragili.

Quando è richiesto il test?

L’esame è, la maggior parte  delle volte, prescritto quando si sospettano dei cambiamenti circa i livelli di ferro nel sangue, che come già sappiamo è indispensabile all’organismo. Certo, come accertamento non viaggia da solo.

Ecco perché dicevo che i valori di riferimento della sideremia non sono univoci, in quanto viaggerà relazionandosi con altri valori analitici  soprattutto verrà rapportato alle generalità del paziente. Per questo motivo, è preferibile consultare i range specifici.

In realtà, non esiste un vero e proprio trattamento capace di stabilizzare i valori del parametro in questione. Semplicemente la terapia tende a trattare la causa eliminandola dalla radice. Il trattamento più adeguato viene indicato, pertanto, dallo stesso medico, che allo stesso tempo consiglierà, in qualsiasi caso, una dieta più regolare e adeguata.