Vitamina B3: cosa è? Alimenti e Carenza di niacina

Vitamina B3

La niacina, anche conosciuta come vitamina B3, o anche vitamina PP, fa anch’essa parte delle vitamine del gruppo B. E’ una vitamina idrosolubile, come le altre della sua famiglia, alla quale vengono attribuite due molecole diverse: Acido nicotinico (niacina) e Nicotinammide. Venne scoperta negli anni ’20 durante gli studi incentrati sulla fermentazione alcolica, solo dopo si rivelò indispensabile per la cura contro la pellagra, a cui deve anche il nome PP (Pellagra Preventing). La pellagra è solitamente conosciuta come la sindrome delle tre D: demenza, diarrea e dermatite.

Che cosa è?

Partendo dalle caratteristiche chimiche, abbiamo già citato le due molecole di cui è costituita la niacina (acido nicotinico e nicotinammide), proprio da quest’ultima, si vanno a formare le due componenti attive, chiamate nicotinammide adenin dinucleotide (o NAD) e la nicotinammide adenin dinucleotide fosfato (o NADP); noti sicuramente come coenzimi piridinici.

Le due forme, NAD e NADP,  hanno una grande importante nei numerosi meccanismi biologici dell’organismo, in quanto fungono da coenzimi di deidrogenasi e reduttasi che vanno ad attivare le ossidazioni o le riduzioni durante molti interventi metabolici. Nel corso di tali reazioni, i coenzimi assumono uno ione idruro che gli conferisce la capacità di trasformarsi in NADH  e NADPH.

Possono essere prodotte a partire dall’amminoacido triptofano, anche se non in quantità sufficienti per coprirne il fabbisogno; per questo motivo devono essere assunte dall’esterno mediante alimenti che ne contengono in abbondanza, che elencheremo nei prossimi paragrafi. Dopo esser stati integrati, vengono trasformati, dalla mucosa intestinale, a niacina, che è la vitamina che conosciamo. Il 90% restante in circolo, seguirà un percorso preciso che lo porterà ai reni dove verrà escreto tramite le urine.

Funzioni

Innanzi tutti i coenzimi in questione hanno la primaria funzione di partecipare a processi di produzione continua di ATP, altro non è che l’energia di cui si serve il corpo per attivarsi, tramite glicolisi, ossidazione degli acidi grassi e ciclo di Krebs. In particolare il NADP ha la fortuna di partecipare, come protagonista, ai processi di detossificazione, come in quelli degli xenobiotici e dell’alcol. NAD e NADP fungono da accettori di elettroni per far avvenire la trasformazione in NADH e NADPH che sono ulteriori coenzimi che hanno funzioni diverse dalle precedenti; Il NADPH svolge un ruolo particolare nella difesa dallo stress ossidativo, occupandosi di mantenere nella forma funzionale gli antiossidanti endogeni e la vitamina C. Chiaramente, le due forme, non si limitano a collaborare in quei processi esclusivamente ossido-riduttive ma anche in reazioni non ossido-riduttive:

  • intervengono a difesa del DNA nei danni cellulari
  • modulano il ciclo cellulare
  • regolano le reazioni che riguardano la morte programmata delle cellule (apoptosi)
  • catalizzano la formazione di uno speciale enzima che si occupa del rilascio del calcio, dai depositi intracellulari, per farlo intervenire nell’apoptosi.

In generale la niacina, chiamiamola anche vitamina B3, è particolarmente importante oltre, che per la respirazione cellulare anche per:

  • regolare la circolazione sanguigna
  • proteggere la pelle e mantenerla sana, quindi combatte l’acne, le macchie e gli inestetismi
  • digerire quegli alimenti che il corpo non tanto riesce ad assimilare
  • preservare la funzionalità del sistema nervoso, infatti viene usata come cura contro l‘Alzheimer o altre patologie legate all’età.
  • controllare il metabolismo dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine 
  • stabilizzare i livelli di colesterolo “cattivo” nel sangue
  • combattere l’impotenza, tramite integratori assunti quotidianamente.

Fabbisogno e Integrazione

Dai dati ottenuti a seguito di numerosi studi, risulta che l’apporto medio di niacina giornaliera risulta essere pari a 17,9 mg/die. E’ un valore variabile che rientra tra i 14 mg/die (per le donne) e i 18 mg/die (per gli uomini).

I fattori che influenzano il valore sono sempre: sesso, età e condizione generale dell’individuo.

  • LATTANTI: per questa fascia di età il valore di vitamina B3 non deve superare i 5 mg/die
  • BAMBINI E ADOLESCENTI: questa fascia di età, per la scarsità di dati forniti
  • ADULTI: come già detto per questa categoria il valore rientra tra 14-18 mg/die
  • GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO: al valore di vitamina B3 consigliata, per le donne in gravidanza aumenta di 3 mg/, dovuto alla necessità di completare anche il fabbisogno energetico del bambino, soprattutto in fase di sviluppo di tessuti e organi. Il valore arrotondato risulta essere 22 mg/die 

Come integrarla nell’organismo? Semplice, attraverso la dieta, infatti esistono degli alimenti veramente ricchi di vitamina B3 come:

  • latte
  • arachidi
  • cioccolato
  • avena
  • banane
  • frattaglie
  • fegato
  • pesce e carni, in particolare nel tonno, nel pesce spada nel salmone e nelle carni di manzo

A differenza delle altre colleghe vitamine, la niacina è poco presente nelle uova, nella frutta e nella verdura. Ma i cereali integrali e i suoi derivati, ne sono colmi.

L’integrazione non avviene soltanto per opera di una dieta equilibrata e salutare, ma la vitamina B3 si può assumere anche tramite integratori preformati.

Carenza di vitamina B3

Nell’uomo, la carenza di vitamina PP, si manifesta con la pellagra, la cosiddetta malattia delle tre D: dermatite, demenza e diarrea.

La dermatite appunto rappresenta il primo segno di ipovitaminosi, e consiste nell’ispessimento e annerimento della pelle, facilmente osservabile nelle zone più esposte al sole (faccia e mani).

I disturbi intestinali, oltre alla diarrea, comprendono anche:

  • vomito
  • nausea
  • disfagia
  • infiammazione del cavo orale e delle mucose

Gli studi ritengono che la malattia porti a un danneggiamento del sistema nervoso; in realtà le alterazioni sono a carico dell’area sensoriale, motoria e psichica del sistema. In particolare questi disturbi portano a sintomi ben precisi:

  • cefalea
  • perdita di memoria
  • insonnia
  • aggressività e bipolarismo
  • disturbi dell’umore
  • demenza

Diciamo che era una malattia molto frequente in quelle zone del mondo che facevano più uso, nella tavola, di cibi ricchi di cereali o in quelle popolazioni rurali abituate a nutrirsi esclusivamente di polenta, ecco perchè era sconosciuta prima dell’importazione del mais in Europa, dove poi vennero effettuate le ricerche. La pellagra era appunto dovuta a una dieta irregolare e inadeguata per l’individuo.

Un tempo, non essendo curata a modo provocava la morte, tutt’oggi fortunatamente è una patologia rara, ma non del tutto dimenticata.

In generale i sintomi correlati a una grave carenza di vitamina B3 sono:

  • mal di testa
  • nausea
  • perdita del tono muscolare
  • cattiva digestione
  • astenia
  • problemi alla cute come screpolature, secchezza, ipercheratosi e iperpigmentazione
  • glossite
  • tremori
  • vertigini
  • apatia
  • allucinazioni
  • delirio che può successivamente portare a perdita di conoscenza

Tossicità

A riguardo non si evidenziano dei sintomi ben precisi. I dati registrati che portano a danni sono dovuti a un aumento di vitamina B3 come agente farmacologico.

A elevate dosi, l’acido nicotinico è molto utile per i pazienti con diabete mellito di tipo 2, o in quei pazienti che hanno elevati livelli di colesterolo nel sangue. Tuttavia, nonostante gli effetti positivi, un’elevata concentrazione di niacina in circolo ha i suoi effetti collaterali, che non sono assolutamente da sottovalutale.

A dosi elevate infatti, per tempi prolungati la niacina provoca:

  • arrossamenti cutanei
  • orticaria
  • nausea e vomito, in quanto l’organismo non è in grado di assimilarla oltre una certa velocità
  • danni a livello epatico
  • fosfaturia, ovvero aumento di concentrazione di NAD a livello renale.
  • vasodilatazione, causata dal rilascio di prostaglandine, comportando vampate di calore
  • uricemia
  • danni oculari

Diciamo che questi sono i sintomi che si presentano nel caso in cui si dovesse superare la soglia consigliati, mentre per quanto riguarda la tossicità vera e propria, tutt’oggi non sono stati dimostrati effetti collaterali.

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