Vitamina B1: A cosa serve? Alimenti e Carenza di Tiamina

Vitamina B1: A cosa Serve?

Vitamina B1: a cosa serve? Funzioni della Tiamina con Alimenti in cui trovarla, carenza e tossicità di una delle vitamine del gruppo B, ideale per il metabolismo e la fisiologia del nostro organismo. Vediamo tutto ciò che c’è da sapere sulla Tiamina o Vitamina B1.

La vitamina B1, inizialmente prende il nome di aneurina, scoperta nel 1926, è una sostanza che venne isolata e poi cristallizzata per poter ottenere la sua forma attiva, la tiamina pirifosfato. Anch’essa fa parte del gruppo delle vitamine idrosolubili, quindi è una componente della famiglia delle vitamine del gruppo B, che noi già abbiamo avuto modo di conoscere. E’ uno dei numerosi micronutrienti essenziali per la salute del nostro organismo, oltre al fatto che la sua presenza contribuisce alle fisiologiche funzioni metaboliche del nostro corpo. Perciò la giusta integrazione di Tiamina è sempre da tenere in considerazione per garantire al nostro organismo il corretto stato di salute necessario. Quello che faremo in questo articolo, è scoprire insieme tutti quei dettagli che ci serviranno per poter dire di conoscere la vitamina B1.

Vitamina B1: Che cos’è?

Chimicamente parlando, quello che bisogna sapere è che, la vitamina B1 (o tiamina) sono caratterizzate da una struttura costituita da un anello piramidinico unito a un anello tiazolico. Quest’unione va a formare la forma attiva della vitamina che è TPP (l’estere pirofosforico), uno dei protagonisti principali del metabolismo a livello cellulare. E’ una molecola che viaggia nel plasma legata all’albumina, la proteina più abbondante a livello sanguigno.

Il suo assorbimento avviene nella parte iniziale dell’intestino tenue, nel duodeno precisamente, tramite due possibili meccanismi:

  • Attivo a basse concentrazioni
  • Passivo per le altee concentrazioni.

Solo in casi di abuso di alcool o droghe, l’assorbimento viene notevolmente ridotto.

Vitamina B1: A cosa serve?

Collaborando con le altre vitamine del gruppo B, tra cui vitamina B2, vitamina B5, vitamina B6 e B3, partecipa attivamente al metabolismo dei carboidrati, dei grassi e delle proteine, fungendo da coenzima, importante per le attività che andranno a produrre energia. In particolare è la  sua forma attiva, la PTT, che è coinvolta nei processi che trasformano il glucosio in energia, utile per le varie funzioni corporee.

  • Incentiva il metabolismo dei macronutrienti: carboidrati, proteine e grassi.
  • Essendo coinvolta nel metabolismo dei glucidi si comporta come ottima fonte energetica. (Non a caso una sua carenza, di cui tratteremo in seguito, si manifesta sopratutto con sintomi di stanchezza)
  • Garantisce il corretto funzionamento dei muscoli e del sistema nervoso, oltre che dell’apparato cardiovascolare. Una funzione che la rende indispensabile durante lo sviluppo dei bambini.
  • Promuove la sintesi continua di globuli rossi, oltre che proteggere da virus specifici.
  • Assimila molto più facilmente il cibo assunto, aumentando il senso di sazientà
  • Viene assunta per attenuare i sintomi delle malattie genetiche, quindi viene impiegata come parte della cura e del trattamento di queste.
  • E’ soggetta a numerosi studi per i trattamenti contro i tumori
  • Supporta la funzionalità neuronale, promuove la corretta trasmissione degli impulsi nervosi sia a livello centrale che periferico.

Una curiosità importante è il fatto che questa vitamina viene anche chiamata “vitamina del morale” poichè si occupa di regolare l’equilibrio mentale, soprattutto l’attitudine psicologica dell’individuo. Nonostante i numerosi studi condotti, nessuno di questi ha accertato una correlazione tra l’assunzione di vitamina B1 e il benessere della pelle, per il quale sono deputate altre proteine.

Vitamina B1: Alimenti

Vitamina B1: Fabbisogno e Alimenti

La vitamina B1, a livello dell’organismo di un individuo, è presente nei re, nel fegato, nel cuore, nei muscoli e anche nel cervello. Questa quantità però va continuamente integrata con un regime alimentare sano, magari seguendo i consigli della dieta mediterranea, o preferibilmente cercando di evitare i cibi ricchi di grassi. Il fabbisogno, verificato, di tiamina negli individui adulti è di circa 1-1,5 mg al giorno. Questo però varia nel corso del tempo:

  • minimo nei neonati, ovvero circa 0,4 mg/die
  • nella donna adulta sale a 0,9 mg/die, mentre nell‘uomo arriva a circa 1,2 mg/die
  • particolare è il periodo della gravidanza, dove il fabbisogno tende ad aumentare a 1 mg al giorno.

Generalmente questa vitamina viene somministrata in particolari condizioni come avviene nel diabete, nella cirrosi, nell’ipertiroidismo o a seguito di un intervento chirurgico. Non è difficile arrivar a rispettare i valori consigliati, sopratutto perchè la tiamina, la vitamina B1, è una sostanza che abbonda in natura. Nonostante ciò, molti paesi non possono sopperire al bisogno di vitamina B1 perchè la loro industria alimentare è basata essenzialmente su cibi raffinati: zuccheri, cereali, cibi precotti. Ricordiamo però quali sono le principali fonti di tiamina:

  • Cereali integrali e farine derivate (riso, pasta, pane, tutti integrali)
  • Germe di grano
  • Lievito di birra, che come possiamo vedere contiene numerose vitamine,specie quelle del gruppo B
  • Carni, in particolar modo quella suina
  • Pesce, sia di mare che di acqua dolce
  • Uova
  • Fegato, di agnello, pollo, vitello.
  • Frutta secca e a guscio

Ad ogni modo, esistono, anche in questo caso, degli integratori, solitamente multivitaminici, che hanno il compito di compensare un’eventuale mancanza di assunzione tramite gli alimenti.

Vitamina B1: Carenza e tossicità

La carenza di vitamina B1, solitamente è attribuita a un problema col metabolismo dei carboidrati. Sapendo che la tiamina non viene immagazzinata nel corpo, i primi segni di carenza appaiono dopo giorni di dieta priva di vitamina B1. Il deficit primario è dovuto a un’assunzione inadeguata, magari che non rispetta i valori consigliati, che si verifica in quelle persone che fanno uso di alimenti molto raffinati nell’industria. Il problema secondario deriva da patologie che richiedono un aumento del fabbisogno, come la gravidanza, il diabete e l’ipertiroidismo. In condizione generale, quando si verifica una carenza del genere, l’organismo ne risente pesantemente:

  • CARENZA LIEVE: si manifesta con alterazione del metabolismo dei carboidrati con conseguente senso di spossatezza e affaticamento
  • CARENZA ACUTA: si possono verificare situazioni di amnesia, tremori, stati confuzionali, apatia, dovuti all ’enecefalopatia di Wernicke-Korsakoff
  • CARENZA CRONICA: qui i problemi, specie quelli neurologici tendono a peggiorare. Si riconoscono con vomito e diarrea, convulsioni o insufficienza cardiaca. Questa condizione è è conosciuta come sindrome di Beri Beri. 

La sindrome di Beri Beri è particolarmente diffusa in quelle popolazioni che fanno uso di alimenti molto raffinati dalle industrie, come il riso brillato.Questa colpisce il sistema cardiovascolare ma è assolutamente reversibile solo quando il livello di vitamina B1 torno ai valori consigliati.  Deficienze acute però sono associabili anche a abuso di alcol o sostanze stupefacenti, che vanno a provocare danni seri al sistema nervoso.

Per quanto concerne invece un’eventuale tossicità; la possibilità che si verifichi un sovradosaggio di tiamina è molto bassa, tant’è vero che, anche le dosi orali che raggiungono i 500 mg al giorno, per una terapia di trenta giorni, sono tollerabili. Un’eccezione è l’integrazione della vitamina per via parenterale, dove l’invididuo, per dosaggi superiori a 100mg/die può incorrere anche a shock anafilattico, attacchi d’ansia o eruzioni cutanee. 

Vedi anche le altre vitamine di cui abbiamo trattato:

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