Cefalea: Cos’è? Classificazioni, Cause, Sintomi, Terapia e Cura

cefalea

La cefalea, anche conosciuta come mal di testa è una patologia molto frequente del sistema nervoso. Più precisamente è un dolore che interessa la zona cranica, il cuoio capelluto e anche il collo. Sono i motivi più comuni della consultazione medica. Chi non ha mai sofferto anche solo per un giorno di un forte mal di testa? E cos’è la cefalea? Bisogna preoccuparsi quando ce l’abbiamo? Quali sono i rimedi farmacologici e i rimedi naturali?

Cefalea: Cos’è?

La cefalea è principalmente un sintomo aspecifico, ovvero causato da diversi fattori, che va a colpire la zona della testa, il collo e talvolta anche il viso. È un disturbo che non lascia indifferente, per questo motivo viene, nella maggior parte dei casi, consultato un medico da subito. In realtà il tessuto nervoso di per sé non è sensibile al dolore a causa della mancanza di recettori appositi; il dolore in questo caso è percepito dalle strutture adiacenti alla zona del cervello.

Classificazioni

Esistono diverse forme di cefalea; questo disturbo può infatti comparire come: patologia primaria o secondaria a un altro disturbo, tensiva, emicrania, a grappolo, secondarie ecc. In base alla classificazione della cefalea, è bene consultare il medico, soprattutto se i sintomi (che vedremo sotto) cominciano a essere frequenti e particolarmente limitanti.

1. Patologia primaria

La patologia primaria è quella forma di cefalea che si manifesta come disturbo autonomo, senza essere associate ad alcuna patologia: emicrania, cefalea di tipo tensivo, cefalea a grappolo. Le cause principali di questa forma di cefalea sono molto specifiche e facilmente identificabili, spesso associate alle scorrette abitudini di vita o a alterazioni ormonali e ambientali. Le conseguenze più comuni sono associate a stress psico-fisico, alterazioni del ciclo sonno-veglia ecc…

2. Patologia secondaria

La patologia secondaria è quella forma di cefalea causata, in questo caso, da una malattia primaria, come nel caso di:

  • Sinusite
  • Nevriti o nevralgie craniche
  • Infezioni e infiammazioni
  • Tumori del cervello o altre lesioni effetto massa (es. emorragia ed ematomi)
  • Febbre
  • Ipossia (es. mal di montagna)
  • Ipertensione arteriosa
  • Patologie dentarie (es. disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare ATM)
  • Traumi cranici
  • Eccessiva assunzione di alcool e caffeina
  • Eccessiva assunzione di farmaci (es. analgesici)

In qualsiasi caso le crisi dolorifiche possono essere episodiche o croniche. Nel primo caso avvengon o sporadicamente, occasionalmente, mentre nella forma cronica la frequenza di comparsa tende ad aumentare tanto da far presentare il mal di testa e il dolore per circa 15 giorni consecutivi al mese.

Il dolore può variare anche di intensità: in alcuni casi si presenta come tollerabile e quindi anche facilmente risolvibile con semplici accorgimenti. In altri casi le crisi sono talmente intense da essere invalidanti anche per le normali attività quotidiane. 

3. Cefalea tensiva

La cefalea tensiva è caratterizzata da un dolore persistente nel corso della giornata dolore persistente, che interessa sia la zona di destra che di sinistra, in modo molto lieve e tollerabile. La sua particolarità è che può comprendere la zona occupitale e frontale o addirittura tutto il “cerchio” della testa, ovvero tutto il cranio. In questo caso, per il fatto che è molto tollerabile e risolvibile tramite alcuni accorgimenti, la cefalea tensiva non influisce in modo negativo sulle attività quotidiane, ma può spesso essere accompagnato da:

  • capogiri
  • rigidità della nuca e del volto
  • sintomi legati ad ansia
  • sensazione di vomito
  • fastidio alla luce e al rumore in quanto percepiti come amplificati.

4. Emicrania

Quando si parla di emicrania si fa riferimento a quella sensazione di fastidio e dolore che interessa monolateralmente la zona della testa, più precisamente la zona sopra l’occhio e la tempia. La particolarità di questa forma di cefalea è il fatto che si manifesta in modo frequente con attacchi che possono anche durare più ore o, nei casi più gravi, qualche giorno. Il tipo di dolore è pulsante, viene descritto come la sensazione di martellamento in fronte, come se la testa dovesse scoppiare. 

In rare occasioni il disturbo è preceduto da manifestazioni che costituiscono “aura”: sensazioni di abbagliamento e flash di luce, oscuramento o annebbiamento del campo visivo. Nei casi più severi il tutto è accompagnato da formicolio e sensazione di intorpidimento.

5. Cefalea a grappolo

La cefalea a grappolo si manifesta con attacchi unilaterali, dolorosi, non tollerabili e con frequenza molto breve gli uni dagli altri. Il dolore, in questo caso, è quasi trafittivo e lancinante; lo stesso interessa la zona che circonda l’occhio, lo zigomo, la tempia, la mandibola il naso e il mento. I sintomi correlati alla cefalea a grappolo sono:

  • abbassamento della palpebra
  • lacrimazione
  • irritazione della congiuntiva
  • rossore al viso
  • stato di agitazione

6. Cefalee secondarie

Le cefalee secondarie sono quei mal di teste e dolore alla nuca che dipendono da una causa ben precisa. Ognuna di esse è associata a dei sintomi:

  • febbre e vomito (es. infezioni)
  • rinorrea (es. sinusite)
  • problemi neurologici (es. encefalite, tumore o altra lesione con effetto massa)
  • sincope (es. emorragia subaracnoidea)
  • irritazione della congiuntiva e altri disturbi visivi ( es. glaucoma o ipertensione endocranica).

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Cause

Per quanto riguarda le cause dell’emicrania queste sono aspecifiche e sconosciute. Per il tipo di cefalea cronica importante è la  predisposizione genetica, accompagnata anche da una corretta e regolare attività ormonale, soprattutto con l’arrivo della pubertà. Le mestruazioni e il ciclo sono una delle cause che hanno come primo sintomo il mal di testa (o cefalea).

Esistono poi altri fattori che invece aggravano l’emicrania:  stress, uso di alcuni  farmaci vasodilatatori, l’abuso di caffeine  ( le piccole dosi invece migliorano l’attacco emicranico) e  alcuni cibi  (formaggi fermentati, cioccolato, noci o alcolici, in particolare vino rosso). In gravidanza e in menopausa, avviene un netto miglioramento o addirittura la scomparsa dell’emicrania.

Sintomi

I sintomi che ci riconducono a un possibile disturbo da cefalea più comuni sono:

  • Abbagliamento dovuto alla luce
  • Arrossamento del volto
  • Capogiri
  • Conati
  • Congiuntivite
  • Difficoltà quando si parla
  • Disgeusia: distorsione o dall’indebolimento del senso del gusto
  • Disturbi dell’umore
  • Dolore al collo
  • Dolore oculare
  • Febbre
  • Fonofobia e fotofobia
  • Formicolio
  • Insonnia
  • Mal di denti
  • Dolore intenso alla testa
  • Lacrimazione
  • Miosi
  • Pallore
  • Parestesia
  • Svenimento
  • Visione doppia
  • Irritabilità
  • Vomito

La diagnosi

La diagnosi di cefalea è prettamente clinica, ovvero basta la visita del medico curante o del neurologo , senza dover ricorrere necessariamente a indagini più importanti come Tomografia Assiale- Computerizzata (TAC) o Risonanza Magnetica (RM) che invece vengono effettuate dal medico solo quando si ha il dubbio di una precisa malattia che includa anche la sensazione di mal di testa (come nel caso dei tumori al cervello). 

La terapia

Per la cefalea non è stata scoperta alcuna cura specifica. Le cure che si seguono intervengono principalmente sui sintomi, come nel caso de l’assunzione di uno o più farmaci contemporaneamente , che aiutano il paziente anche a sdradicare la causa che scatena la cefalea. 

Lo stress , l’alcool , le posture scorrette sono tra i fattori che scatenano le cefalee, limitarli migliorerebbe solo la qualità della vita. I consigli che si danno per limitare l’insorgenza di mal di testa sono:

  • Abolire il fumo di sigaretta e gli alcolici
  • Fare yoga o agopuntura
  • Imparare tecniche di rilassamento muscolare
  • Evitare situazioni spiacevoli e stressanti a lavoro
  • Preferire tisane rilassanti a tè o caffè

Il più comune rimedio contro la cefalea tensiva, valido anche per gli attacchi di emicrania di modesta entità è l’assunzione di un antidolorifico classico (paracetamolo, indometacina o anche FANS) che sono formaci che possono essere faicilmente acquistati in farmacia. Gli attacchi più gravi possono essere gestiti da triptani, che cono una famiglia di farmaci , non più così tanto utilizzati, che riescono ad agire riducendo il dolore causato dall’emicrania.
Si possono usare anche antiemetici o cortisonici, dietro consiglio e prescrizione medica. 

Chiaramente ogni terapia farmacologica agisce in ogni individuo in modo diverso. Alcune possono essere efficaci o meno a seconda della persona che la sta assumendo. Per coloro che invece soffrono di attacchi gravi di cefalea da molto tempo le cure sono ben diverse, principalmente atte a prevenire o limitare i futuri attacchi. La terapia si basa su beta-bloccanti, antiepilettici, calcio-antagonisti o antidepressivi. (Vedi anche: ipocalcemia)

[domande_e_risposte]
{“domanda”: “Che cosa è la cefalea?”, “risposta”: “La cefalea è un sintomo aspecifico, ciò significa che ha molte possibili cause. Il trattamento di un mal di testa dipende dalla eziologia, cioè dalla causa di fondo, ma comunemente prevede l’assunzione di analgesici.”} ,
{“domanda”: “Che disturbi porta la cefalea?”, “risposta”: “Il mal di testa da abuso di farmaci (MOH, “medication overuse headache”) può assomigliare alla cefalea tensiva e consistere in un dolore sordo, oppure può assomigliare all’emicrania ed essere più forte”} ,
{“domanda”: “Quanto dura cefalea?”, “risposta”: “La cefalea può avere una durata che varia dai 30 minuti a 7 giorni, anche consecutivi. “} ,
{“domanda”: “Cosa è la cefalea tensiva?”, “risposta”: “La cefalea tensiva è la forma più diffusa di mal di testa e, relativamente, la meno dolorosa. In molti casi, però, questa forma di mal di testa provoca un dolore persistente, di intensità lieve o media, che si localizza nella regione occipitale, cioè nella parte posteriore del cranio, sopra la nuca.”} ,
{“domanda”: “Che cosa è l emicrania oftalmica?”, “risposta”: “L’emicrania oftalmica è una forma di mal di testa caratterizzata dalla comparsa di problemi alla vista e/o sintomi neurologici. Affrontare in modo adeguato l’emicrania oftalmica ed evitare i suoi fattori scatenanti aiuta a ridurre la frequenza degli attacchi.”}
[/domande_e_risposte]