Anemia da Sport: Che cos’è? Cause, Sintomi e Terapie

Cos’è l’Anemia da Sport e perché si presenta negli atleti? Cause, sintomi e terapie per questa condizione che vede chi si allena costantemente a rischio di una riduzione dei livelli di emoglobina e ematocrito. Vediamo nello specifico cosa si intende per Anemia da Sport e come gestirla.

Capita negli atleti allenati che seguono un’attività fisica prevalentemente aerobica, che i livelli di emoglobina ed ematocrito risultino ridotti, nonostante non siano affetti da alcuna patologia. Questa è una condizione frequente durante l’attività fisica tanto da essere denominata “Anemia da sport”.

Anemia da sport: Che cos’è?

Per anni si è cercato di fornire un’inquadratura più specifica su questa forma di anemia, sia sull’insorgenza che sui fattori che la causano. Tanto da non essere considerata, da alcuni studiosi, neanche un’anemia vera e propria ma una “pseudoanemia”, nata come un adattamento dell’organismo dovuto all’intenso allenamento. La pseudoanemia insorge come conseguenza di fasi di allenamento molto intensi, determinati da forte sudorazione che non compromettono però la prestazione dell’atleta. Altri studiosi definiscono questa condizione come “anemia per diluizione” in quanto è caratterizzata da un’espansione del volume del sangue, dovuto a un’alterazione dei livelli di emoglobina che comportano di conseguenza una forte riduzione del numero dei globuli rossi, che contengono emoglobina. Quindi si parla dell’anemia vera e propria capace di impedire all’atleta di continuare a svolgere la sua attività.

Quando si parla di anemia si fa riferimento a una specifica condizione in cui il numero dei globuli rossi o la quantità di emoglobina sono ridotti a causa di abbondanti perdite di sangue, scarsa produzione di globuli rossi, emolisi (distruzione dei globuli rossi). Si parla di un deficit funzionale nel sistema di trasporto dell’ossigeno ai vari distretti corporei, principalmente causato da un’alterazione dei normali livelli di emoglobina ed ematocrito.

Cause

L’anemia da sport è il risultato di due quadri clinici che sono l’anemia dovuta alla carenza di ferro, meglio conosciuta come anemia sideropenica, e l’anemia acuta da sport. Quest’ultima condizione si verifica quando i valori di emoglobina e il numero degli eritrociti scendono a seguito di uno sforzo intenso protratto nel tempo o anche dopo più giorni di allenamento con carico di lavoro più eccessivo rispetto a quello idoneo al soggetto.

Il gioco sta nel fatto che: un allenamento molto intenso, tende teoricamente a provocare una maggior richiesta di ferro da parte dell’organismo, in seguito alla perdita del minerale col sudore e alla perdita di emoglobina con le urine (come spiegavamo nell’articolo sull’aptoglobina) a causa della lisi dei globuli rossi provocata dall’elevata temperatura corporea e dall’aumentato ritmo dell’attività cardiaca. La situazione riguarda anche quegli sport di resistenza come la corsa e la danza. Capita che chi segue questi sport subisca dei traumi provocati da un’emolisi da impatto del piede; gli eritrociti si distruggono a cause dell’intensità con cui il piede tocca il suolo, tipico della corsa appunto.

Nell’anemia da sport, con diminuzione improvvisa del bilancio del ferro, entrano in gioco altre influenze:

  • Alimentazione non adeguata per restrizioni dietetiche per l’allenamento o per il pre-gara
  • Atlete donne che a causa del ciclo con flusso abbondante (la quantità di sangue perso al mese corrisponde a 30-60 ml) perdono una quantità di ferro maggiore rispetto al normale (circa 0,5 a 1,5 mg/die, per un totale mensile di 30mg/mese)
  • Perdite di sangue del tratto digerente (circa 1ml/die)
  • Perdite di ferro con la sudorazione, eccessiva e non; una sudorazione di tre litri fa perdere almeno 1/2 mg di Fe.
  • Ematuria da sforzo, che scompare circa 72 ore dopo l’allenamento.

L’importanza del ferro in ambito sportivo è dovuta al fatto che, una sua carenza compromette le prestazioni fisiche perchè il ferro stesso è fondamentale per l’ancoraggio dell’ossigeno nell’organismo. Ne consegue una compromissione del trasporto dell’ossigeno nel corpo e una ridotta capacià di lavoro aerobico; la persona si stancherà molto più facilmente.

Sintomi

Le manifestazioni cliniche sono tra i principali segni che ci riconducono alla diagnosi di anemia da sport:

  • Riduzione della concentrazione di Hb (emoglobina)
  • Riduzione dei livelli di Hct (ematocrito)
  • Riduzione della ferritina
  • Riduzione della percentuale di saturazione della transferrina
  • Calo della forza
  • Riduzione di potenza e resistenza
  • Dolori muscolari
  • Difficoltà a recuperare le energie
  • Stanchezza persistente
  • Gambe pesanti

Terapie e Rimedi

Partendo dal preuspposto che il primo intervento che si fa è quello di PREVENZIONE; E’ importante sensibilizzare gli atleti a seguire un’alimentazione corretta e bilanciata che magari  comprenda integrazioni di ferro abbastanza sufficienti per poter ripristinare le scorte. Per quanto riguarda invece le cure da seguire, con livelli di emoglobina o ematocrito ridotti e valori di ferritina e sideremia nella norma, non è necessario assumere integratori di ferro, basterà semplicemente un’alimentazione ricca di ferro con pasti piccoli e frequenti (per rispettare la soglia intestinale di assorbimento del ferro).

Con segni di anemia vera e propria e valori ridotti di Hb, Hct, sideremia, ferritina, MCV e sempre dietro prescrizione medica, si può assumere una terapia orale di sale ferroso. E’ una terapia che richiede ogni due mesi un monitoraggio attraverso gli esami del sangue, in particolare la conta dei reticolociti. Solo nei casi più gravi, quasi ingestibili, si ricorre a maggiori quantità di ferro per via endovena in modo da ripristinare sia i livelli di minerale in circolo sia le scorse necessarie in seguito. È dunque meglio evitare i metodi fai da te quando si sviluppano una quantità di lavoro pesante per il corpo.

Conclusioni

Se siete atleti/e praticate sport di resistenza, non c’è bisogno di abbandonare la vostra passione in quanto basterà seguire il consiglio di controllare periodicamente i livelli di ferro, attraverso i prelievi di sangue e i soliti esami di ruotine. Non dimenticate un parametro fondamentale che è la ferritina sierica che fvi fornirà informazioni utili sulle riserve di ferro all’interno del corpo. Valori al di sotto di 20 mg/l per le donne e 30 mg/l negli uomini indicano riserve non adeguate.

Quando il medico prescriverà l’integrazione di ferro, è importante conoscere le dosi da rispettare in quando una supplementazione eccessiva porta a uno stato di tossicità che contribuisce a ll’insorgenza di ulteriori patologie al cuore, fegato, pancreas, articolazioni etcc…

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