Molto spesso si parla di carenza di ferro: ma quali sono i sintomi, le cause e le problematiche legate agli occhi, alla menopausa o al classico mal di testa? Come fare a capire che si sta andando in contro ad una vera e propria carenza? In questo articolo andremo ad analizzare tutto ciò che c’è da sapere sull’argomento.
Ci sono alcuni elementi fondamentali per il nostro corpo, elementi senza i quali il nostro organismo non riuscirebbe a mantenere il suo ordine interno. Tra le tasante sostanze di cui siamo composti, certamente il ferro gioca un ruolo importante sotto vari punti di vista. Il nostro compito, attraverso questo articolo è proprio farvi conoscere tutti gli aspetti essenziali del ferro, tra cui qualche accortezza da rivedere nel caso in cui ci si ritrovi in una delle sue patologie.
Ferro: cos’è?
Il ferro è un elemento chimico importante e un minerale indispensabile per una proteina presente nei globuli rossi, l’emoglobina. Questa si dedica al trasporto di ossigeno nel sangue e quindi all’ossigenazione dei vari distretti corporei.
Teoricamente l’emoglobina contiene circa il 70% del ferro corporeo, mentre la restante parte si divide cosi:
- un primo 10% va a completare la mioglobina
- il restante 20% si andrà a distribuire nel fegato, nella milza, nel midollo osseo e nei muscoli scheletrici a costituire una riserva
Infatti dalle analisi del sangue la carenza di ferro può spiegare un MCH basso (MCH sta per contenuto emoglobinico corpuscolare medio e l’emoglobina è costituita in gran parte di ferro). Dopo un primo approccio con il ferro, già si può notare il peso influente che esso ha. Eventualmente una sua carenza va contro quella che è la fisiologica attività metabolica dell’organismo, comportando perciò effetti e sintomatologie non indifferenti all’individuo. Esse sono in egual tempo anche riconducibili ad un conseguente problema: l’anemia, ovvero una netta diminuzione di globuli rossi nel sangue. (Vedi anche: anemia aplastica)
Bene, dopo un breve excursus sull’oggetto dell’articolo, è importante capire quali sono le cause, i sintomi e cosa comporterebbe un’eventuale carenza di ferro e quali sono i rimedi principali: primo tra tutti ovviamente l’alimentazione corretta. Una delle conseguenze della carenza di ferro è anche quella che viene definita Anemia da Sport, per cui l’alimentazione è di estrema importanza soprattutto per gli atleti e chi sostiene grossi sforzi durante gli allenamenti.
- Vedi anche: L’elenco delle Vitamine del Gruppo B
Carenza di ferro: i sintomi
I sintomi che più spesso sono collegati ad una possibile carenza di ferro sono diversi. Prima di allarmarsi consigliamo sempre di valutare l’opinione del proprio medico di fiducia in modo da capire effettivamente se ci troviamo di fronte la problematica in questione. I sintomi associati alla carenza di ferro possono essere:
- estremo affaticamento e debolezza (astenia)
- pallore
- irritabilità
- mal di testa
- insonnia
- fiato corto e mancanza di respiro
- dolore toracico.
- vertigini e capogiri
- accelerazione del battito cardiaco
- bruciore alla gola
- scarso appetito
- formicolio alle gambe
Notate che molti di questi sintomi sono confondibili con ulteriori situazioni simili di stanchezza. Come è possibile? Il corpo è una macchina perfetta: quando capisce di aver una carenza di qualcosa di fondamentale, tende a compensare la mancanza fornendo all’organismo lo stimolo per svolgere le varie attività. Altre sono strettamente legate all’ossigenazione cellulare.
Carenza di ferro: le cause
Le cause di una carenza di ferro sono diverse. Il corpo per funzionare correttamente deve rimanere in equilibrio. Si può considerarlo come una sorta vasca che deve cercare di mantenere il livello dell’acqua sempre costante. Quindi la quantità di acqua scaricata dev’essere compensata da quella immessa. Vediamo in dettaglio tutte le possibili cause di una carenza di ferro:
- Emorragie interne o esterne: è la causa più comune e riguarda principalmente una grossa perdita di sangue visibile o meno
- Sindrome da Malassorbimento di ferro: causato da condizioni come il Morbo di Chron, celiachia o altre patologie
- Interventi chirurgici
- Malattia del midollo osseo
- Alimentazione scorretta
- Gravidanza o allattamento
- Anemie e Anisocitosi
- Carenza da Vitamina C
- Carenza da Vitamina B12
- Patologie ematiche
Carenza da ferro in Menopausa
La carenza di ferro in menopausa è una delle problematiche che spesso disturbano le donne dopo i 45 anni. Dal momento che il fabbisogno di ferro quotidiano per la donna è pari ai 18mm, durante la menopausa si può andare in contro ad un calo fisiologico di ferro nell’organismo. Ciò accade ovviamente per colpa di cicli poco puntuali o grosse perdite a carattere emorragico. Per tale motivo, infatti, andrebbe seguita una dieta realizzata appositamente per la menopausa.
La soluzione più sana e naturale è ovviamente quella relativa ad un’alimentazione equilibrata e corretta, ricca di ferro e vitamina C. Quando questo non è possibile, è utile in primis rivolgersi al proprio medico di fiducia e successivamente procedere con una supplementazione di ferro attraverso integratori o farmaci.
- Vedi anche i benefici e carenza di Vitamina D
Carenza da ferro: cosa mangiare?
L’importante è conoscere i meccanismi chimici a cui obbedisce il ferro per poter rispettare il fabbisogno quotidiano di 10 – 18 mg. Innanzitutto, come avrete capito, la dieta è l’alleato principale. Parliamo di alimenti come:
- carne magra, rossa o bianca
- legumi
- pesce azzurro
- patate
- cacao amaro
- spinaci, cavolo, carote
- frutta fresca e secca
- tutto ciò che contenga vitamina C
Vanno invece evitati perché inibiscono l’assorbimento di ferro:
- latticini
- caffè e tè
- uova
- cioccolato
- vino rosso
E se la dieta non funziona?
Qualora la dieta non recuperi la situazione si ricorre agli integratori, che si rendono quindi necessari quando l’apporto alimentare del minerale è insufficiente. Quando invece l’apporto è sufficiente e il problema è a livello del meccanismo che si occupa di assorbirlo. In ogni caso qualsiasi valutazione sulla loro utilità spetta esclusivamente al medico.
ATTENZIONE: per garantire un buon assorbimento del ferro sono da preferire i sali ferrosi come ferro solfato e ferro gluconato. Evita perciò sali ferrici. Ovviamente come ogni farmaco anch’essi hanno degli effetti collaterali: diarrea, stitichezza, nausea, vomito, melena.
Carenza di ferro: i rimedi naturali
Se proprio non volete ricorrere a farmaci vi consigliamo altri rimedi naturali come:
- l’alga spirulina
- la mela chiodata, tipica nell’antichità. Si usava inserire dei chiodi nella polpa per almeno 24 ore, poi i chiodi venivano tolti e conficcati in un’altra mela: il frutto, così, poteva essere consumato.
- Anche l‘ortica stimola la produzione dei globuli rossi grazie all’elevato contenuto di ferro e vitamina C.
- Integratori naturali a base di Acerola
- Clorofilla
Carenza di ferro nei bambini
Alla nascita i neonati hanno una quantità di ferro fornita durante la gravidanza dalla mamma che basta soltanto per i primi mesi di vita. Dopo quel momento l’assorbimento di ferro segue la via autonoma dell’alimentazione. Purtroppo però il 90% del ferro assunto non è assorbito, quindi non sarà mai in grado di raggiungere il sangue, provocando quella che in pediatria è un vero e proprio problema. Ricordate infatti che il ferro è importantissimo per lo sviluppo mentale e fisico? Ecco, pensate una carenza di questa preziosa sostanza in neonati non ancora sviluppati che fanno affidamento a essa. Di certo comunque il problema verrà riconosciuto da infermieri e medici grazie ai sintomi e segni che il bambino manifesta quali: irrequietezza, insonnia, agitazione, inappetenza. Vi propongo perciò dei consigli, riferito appunto alle neo mamme preoccupate.
- non date latte vaccino prima dell’anno di vita perché è povero di ferro;
- introducete il pesce e la carne nello svezzamento.
- dopo l’anno continuare a somministrare latte perché è un elemento essenziale per l’accrescimento del bambino
- associare a cibi ricchi di ferro la vitamina C
- dopo i 12 impiegare spesso piante aromatiche e non abbinare tra loro alimenti che possano inibire l’assorbimento del ferro
In ospedale accorreranno i medici che si premureranno a effettuare i soliti esami di routine che includono i valori di:
- Emocromo
- Trasferrina
- Capacità ferrolegante totale (TIBC)
- Ferritinemia
- Sideremia
- MCV, MCH, MCHC, MCHC basso, che invece studiano l’emoglobina negli eritrociti, che saranno diminuiti.
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