Il Piastrinocrito, anche conosciuto come PCT o ematocrito piastrinicro, è un parametro analizzato in laboratorio che indica, in percentuale, quanto volume di sangue è occupato dalle piastrine (o trombociti). In poche parole rappresenta il rapporto tra il volume totale delle piastrine e il volumetotale del sangue.

Piastrine: Cosa sono?

Le piastrine, come dicevo vengono chiamate trombociti o più semplicemente PLT, sono gli elementi corpuscolati del sangue deputati a bloccare le perdite di sangue in caso di lesione partecipando ai meccanismi di omeostasi e coagulazione. Funzionando agganciandosi alla parete del vaso sanguigno, creando un’aggregazione piastrinica anche chiamata tappo piastrinico.

Queste cellule originano dal midollo osseo rosso, precursore di quasi tutte le cellule sanguigne, attraverso la trasformazione di cellule più grandi, i megacariociti. In media vivono circa 8-10 giorni e rimangono in circolo fin quando, le cellule degradate dal sanguinamento non vengano sostituite da nuove cellule prodotte dal midollo osseo.

L’ematocrito piastrinico si occupa proprio di questo, ovvero individuare eventuali anomalie grazi al valore ottenuto dal rapporto tra volume totale delle piastrine e volume totale del sangue, che in condizioni fisiologine (normali) viene mantenuto in uno stato di equilibrio, garantito dalla rigenerazione e eliminazione continua.

Piastrinocrino Alto: Cause

Tra le cause che fanno aumentare i livelli di ematocrito piastrino riconosciamo:

Piastrinocrito Basso: Cause

Le cause che invece vanno a provocare un forte calo dei valori di PCT sono:

Piastrinocrito – Valori normali

Solitamente i valori di Piastrinocrito vengono espressi in percentuale, per valori che variano da 0,20-0,36%. Tuttavia si tratta di un valore non certo perché varia in base allo strumento utilizzato in laboratorio e soprattutto il range di normalità varia da un laboratorio all’altro. Ad esempio in alcuni ospedali il range varia da 0,19-0,36% mentre in altri varia da 0,19-0,40%. Quando si verificano delle alterazioni a questi valori, si hanno delle conseguenze specifiche sia per il piastrinocrino alto che per il piastrinocrino basso. (Vedi anche: Trasfusione di sangue)

Valori

Basta un semplice prelievo di sangue venoso dal braccio della persona, magari effettuato dopo un digiuno di almeno 8 ore, per ottenere nel risultato i valori di PCT, seppur normalmente pesente anche nei risultati dell’esame emocromocitometrico.

Diciamo che in questi casi esistono una serie di parametri associati che vanno comunque tenuti in considerazione per poter decifrare il PCT. La conta piastrinica o PLT, indica il numero di piastrine per un volume unitario di sangue, normalmente i valori rientrano:

Il piastrinocrito è utile, quindi, perchè funge da strumento di screening per rilevare eventuali difetti di piastrine a livello dei vasi sanguigni. Ovviamente questi valori variano a seconda del volume delle piastrine in un tot di volume di sangue, fornendo anche indicazioni su ulteriori fattori che, sempre con l’esame precedente, vengono rilevati.

Partendo dal presupposto che già il piastrinocrito deve essere valutato anche a seconda del valore di volume medio MPV, conta piastrinica (PLT) e variabilità delle dimensioni delle piastrine (PDW).

Lo scopo principale del PCT è quello di fornire un quadro generale sulla salute delle cellule adibite alla coagulazione, quindi controllare che ia presente un’omogeneità nella popolazione piastrinica, oltre che evidenziare eventuali patologie correlate come trombocitosi o piastrinopenia. 

Segni e Sintomi

Alterazioni dei livelli di PCT possono essere manifestati attraverso segni e sintomi ben riconoscibili: