Esami del Sangue in Gravidanza: Primo Trimestre e Elenco Completo

Esami del Sangue in Gravidanza

Gli esami del sangue in gravidanza, soprattutto quelli che si riferiscono al primo trimestre, sono molto importanti e non trascurabili. Stiamo parlando di esami del sangue indispensabili per il controllo della gestazione: di seguito l’elenco completo degli esami con i parametri e i valori di riferimento.

Sarete state o siete seguite da un ginecologo di fiducia che ha fatto qualsiasi esame per potersi accertare della salute di entrambi i pazienti, vostra e del piccolo. Il medico tendenzialmente prescrive una serie di esami e visite specifiche atte al controllo della vita gestazionale. Gli esami del sangue e gli esami delle urine sono tra i primi che vengono richiesti perché sono importanti nel caso in cui dovessero essere dubbie le diagnosi di eventuali malattie infettive o complicanze. Queste infatti potrebbero mettere in pericolo il corso della gravidanza, intaccando perciò non una, bensì due vite. Vedi anche: gli esami preconcezionali.

Esami del Sangue in Gravidanza: cosa prevengono

Gli esami del sangue in gravidanza prevengono l’insorgenza di diverse infezioni o malattie infettive e questo è il motivo principale per cui esse sono indispensabili. Avevamo già accennato in diversi articoli come questo tipo di esame fosse essenziale per iniziare ad avere una cornice dettagliata sullo stato di salute. Quindi, si tratta di una scelta che già precedentemente alla gravidanza viene consigliata a tutti. In questo caso gli esami del sangue in gravidanza permettono alle donne incinta di riconoscere l’esistenza di patologie preesistenti alla gravidanza. Si tratta di patologie appartenenti alla sfera genetica, che per un motivo o un altro vanno a toccare anche il periodo di gestazione, come ad esempio:

Una precoce identificazione di possibili problemi permette di agire in tempo con terapie adatte, atte a prevenire e attutire le complicanze successive.
ALT! Prima di immergerci nel discorso bisogna precisare che la donna in questo periodo subisce delle forti modificazioni fisiologiche che nella maggior parte dei casi alterano i risultati dei referti. Quindi, nella maggior parte dei casi, qualche variazione dei valori delle analisi del sangue potrebbe risultare del tutto normale! Proprio per questo motivo l’interpretazione dei risultati delle analisi è sempre prerogativa del medico di fiducia o del ginecologo che segue il paziente.

Esami del sangue Primo Trimestre

Andiamo per ordine. La prima parte che interessa le analisi del sangue in gravidanza è proprio il pre-gravidanza, ovvero la scoperta dell’inizio di quest’ultima. Sapete che quando si verifica un ritardo dell’inizio delle mestruazioni è opportuno eseguire un test specifico per accertare l’eventuale gravidanza. Il test può essere effettuato autonomamente da chiunque perché è un apposito kit acquistabile in farmacia, ma la vera certezza ci arriva proprio dalle analisi del sangue e urine. Ovviamente altri esami da effettuare nel primo trimestre, sono:

  • Una visita ostetrica di controllo, per accertarsi appunto della gravidanza in atto e per accertarsi della salute generale dell’apparato genitale
  • Esami del sangue e Beta HCG (elenco completo di seguito)
  • Ecografia per accertarsi dello stato di salute del feto e dell’attività gestazionale

Abbiamo detto che di particolare importanza nel primo trimestre è il BETA HCG. Il test va a ricercare i livelli di gonadotropina corionica (HCG). Perché? Questa è una sostanza prodotta dopo il concepimento e tende ad aumentare fino al terzo mese di gravidanza. Nei casi in dubbio, sia di gravidanza che di patologie, può essere utile verificare i livelli di HCG (betaHCG ematica).

Beta HCG: cos’è?

Il Beta-HCG è un esame che misura la quantità dell’ormone Beta-HCG che varia settimana dopo settimana nel corso dei primi mesi di gravidanza. IlBeta-HCGè un ormone prodotto dal primo schizzo di placenta, durante l’annidamento dell’embrione in utero. La sua concentrazione nel sangue varia già dopo 7-10 giorni il concepimento e può essere utilizzato come test di gravidanza. Quando questo viene effettuato, il resto dei risultati delle analisi del sangue solitamente non serve perché quest’ultimo viene osservato e preso in considerazione in molti casi e circostanze, come:

  • quando la prima ecografia risulta dubbia
  • quando non è ben visibile tramite eco
  • nel caso in cui quello che si vede non corrisponde a gravidanza attesa

Esami del sangue in gravidanza

Esami del sangue in Gravidanza: Elenco Completo

Gli esami del sangue in gravidanza e, in generale, l’emocromo vanno ripetuti ogni trimestre. Un esame importantissimo da fare è quello nel caso in cui la madre abbia un fattore RH negativo. Ciò è importante da sapere per anticipare eventuali problemi col feto: cioè per determinare la compatibilità sanguigna tra madre e figlio e anche la Toxoplasmosi andrebbe verificata per giungere a diagnosi in tempo.

1) Gruppo sanguigno e fattore Rh

Il test sul gruppo sanguigno riguarda il Rh (negativo o positivo che sia) ed è necessario richiederlo all’inizio della gravidanza. Se il gruppo della madre è A positivo, B positivo o AB positivo, non è necessario conoscere il gruppo del compagno. Viceversa se il gruppo è 0 positivo, si consiglia l’esecuzione del test anche al compagno perché, in base alle due combinazioni, il bambino potrebbe presentare l’ittero da incompatibilità AB0. E’ un tipo di patologia risolvibile ma il tutto è consigliabile sempre per avere una diagnosi più precoce.

2) Test di Coombs indiretto

Perché è importante conoscere il fattore Rh? Se la madre è Rh- e il padre invece è Rh+, il feto ha una probabilità di essere Rh+, di conseguenza nasce l’incompatibilità tra madre e bambino. Di cosa si tratta? La madre produce anticorpi contro l’antigene Rh che attraversano la placenta, vanno a distruggere i globuli rossi del feto, determinando la malattia emolitica del neonato (MEN). Ciò non si verifica alla prima gravidanza in quanto è proprio dopo questa che la madre previene attraverso la somministrazione delle immunoglobuline specifiche per le eventuali gravidanze successive. Il test che ci permette di controllare tutti i mesi i livelli di incompatibilità si chiama appunto test di Coombs indiretto: nei casi normali deve essere negativo.

3) Emocromo completo

Rileva tutte le caratteristiche i tipi di cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi o Leucociti e piastrine. Il valore dell’emocromo durante la gravidanza è ben diverso dalla vita non gestazionale. Con l’emocromo, si può rilevare la presenza di un’anemia solo osservando le dimensioni dei globuli rossi (MCV). Per esempio caratteristiche sono l’anemia mediterranea e quella dovuta a carenza di ferro, (rintracciabile anche attraverso l’analisi del valore MCHC) nelle quali gli eritrociti sono più piccoli (microcitemia).

4) Elettroforesi delle emoglobine

Questo esame viene rilevato nel caso in cui nell’emocromo viene riconosciuta una microcitemia o un’anemia materna. Se il test risulta anormale si controlla quello che si effettuerà al padre. Se questo è normale, il figlio sarà portatore sano del gene, se, invece, anche il padre ha la talassemia eterozigote, il bambino potrebbe essere affetto dal Morbo di Cooley. Solitamente si effettuano altri accertamenti in questi casi, sempre riguardanti l’emoglobina.

5) Ferritinemia

La ferritinemia indica la quantità di ferro presente nel sangue. In gravidanza è assai frequente l’anemia da carenza di ferro che è risolvibile con una dieta adeguata e necessariamente con infusioni di ferro continue per ristabilizzare i livelli del minerale nel corpo.

6) Creatininemia

La Creatininemia riguarda la quantità di creatinina presente nel sangue. L’aumento della creatinina indica una scorretta funzione renale che potrebbe portare a serie complicanze per madre e feto. In gravidanza, comunque, questi valori calano di molto per cui è sempre raccomandabile affidarsi all’interpretazione dei risultati da parte di medici specializzati.

7) Transaminasi (AST – ALT)

Sono quegli enzimi contenuti nel fegato e un possibile loro innalzamento potrebbe essere indice di sofferenza epatica. Qualora i suoi valori risultino elevati è necessario ripetere l’esame, per poi rivolgersi alla professionalità di medici specializzati.

8) Anti-citomegalovirus (CMV)

Rileva la presenza nel sangue di anticorpi contro il cito. Si parla degli anticorpi IgM e IgG, indice di s tato di immunità. Una loro mancanza potrebbe essere sinonimo di virus non contratto.

9) Rubeo test

Questo test rileva la quantità di anticorpi nel sangue contro la rosolia. Se il test è negativo, cioè non ci sono anticorpi, l’esame va ripetuto ogni 5-6 settimane fino al V° mese. Solo dopo questi accertamenti si può dire che il virus non ha intaccato il nostro corpo. Si parla di sieroconversione in gravidanza quando ci sono anticorpi specifici di tipo IgM in una donna che inizialmente era negativa e ora c’è il rischio che abbia passato tutto al feto.

10) Anti-HIV

Conoscete tutti l’HIV, la temutissima HIV, sindrome da immunodeficienza. Il test importante da effettuare per assicurarsi di non aver contratto la malattia è quello che va a dimostrare la presenza nel sangue di anticorpi contro il virus dell’AIDS. Oggigiorno è quasi ordinario eseguire un’adeguata profilassi farmacologica attraverso semplici accorgimenti, a partire dal parto, che è preferibile avvenga con un taglio cesareo e evitando l’allattamento al seno.

11) Pap-test

È prassi per ogni donna eseguire un pap-test prima dell’inizio della gravidanza. Questo esame di certo non compromette la vita del bambino nella vita intrauterina. Se è stato effettuato da più di due anni si tende a ripeterlo per precauzione.

12) Tampone vaginale

Ultimo test di cui vi parliamo è il tampone vaginale. Esame che si esegue solitamente intorno alla 35 esima settimana di gravidanza, abitualmente si effettua insieme a quello rettale per evitare un eventuale infezione da streptococco beta-emolitico di gruppo B (GBS). Cos’è? Un batterio, un microbo che, anche se teoricamente non dovrebbe, è presente nella vagina o nel retto, in queste condizioni potrebbe infettare il bambino durante il parto provocando serie infezioni neonatali che possono essere anche letali. Qualora il test risulti positivo al batterio la madre inizierà un trattamento antibatterico, appunto, che seguirà fino al parto. Naturalmente, il tampone vaginale può essere eseguito per la ricerca di altri germi in qualsiasi altro periodo della gravidanza, in caso di sospetta infezione vaginale.

Esami delle urine in gravidanza

Gli esami delle urine in gravidanza vengono fatte regolarmente ogni trimestre con lo scopo di valutare le malattie che portano a rischio la gravidanza come diabete e preeclampsia. La presenza di infezioni alle vie urinarie può essere riconosciuta nel caso in cui i nitriti sono positivi, perché è probabile che vi siano batteri e leucociti in grande quantità. Si esegue urinocoltura con antibiogramma. L’urinocoltura si esegue anche nel caso in cui si riferisce una cistite, bruciore durante la minzione (disuria) e minzione frequente (pollachiuria). Nell’ultimo mese di gravidanza l’esame delle urine va ripetuto tutti i mesi e, se necessario, anche tutte le settimane.